sabato 6 giugno ore 10 e 11,30
domenica 7 giugno ore ore 21
da Michel de Ghelderode
con gli allievi del laboratorio teatrale del liceo E .Amaldi
In questa feroce e grottesca esigenza della vita a compiersi autenticamente, l’esistenza stessa ha necessità di deformarsi attraverso un emozionante gioco di specchi e rimandi che esaltano la natura demoniaca e al tempo stessa angelicata degli uomini e delle loro parabole. Ovunque regna un atmosfera grottesca e di complotto di tutti contro tutti.. Amore – Morte – Mistero, ritornano in ciclo vizioso e demoniaco. Buffoni, Re, Dame rievocate o immaginate, nel bene e nel male, comunque padroneggiati dall’invidia, dall’egoismo e quindi dalla vanità, e tutti propensi al tradimento per l’ acquisizione epifanica dell’ oggettività che rende potenti e liberi. Ma la verità non sempre è celata dentro i sonagli di un buffone pezzente o regale . La tragedia laica è che spesso la verità è fuori, non dentro, e non sarà mai una sola e incondizionata, e ancor di più, non sarà mai essa a regolare o a regalare il potere assoluto, sconvolgendo così tutti i piani e le regole dinamiche etiche e civili, tutte le idee politiche – partitiche, spirituali e morali! Ecco il ghigno dei buffoni… allievi di Folial, maestro di tutte le bestie pezzenti e coronate, ecco il buffo o meglio ora, lo sbuffo… e poi, solo un angoscioso, crudele ghigno di una sospirata rivelazione attesa da anni, ed anni mai rivelata, o palesata ma non carpita perché di un momento non propizio e erroneamente anacronistica. Ciò che resta di tutto questo è la consapevolezza che si può conoscere probabilmente solo in un modo: con l’amore. Ma l’amore in questo luogo, e in questo tempo, per colpe arcane, è diventata solo una scelta: c’è l’amore per il bene e l’amore per il male. Con il bene la conoscenza si costruisce… con il male la conoscenza si distrugge. Si sceglie il male perché spesso è più comodo, ma è solo per darne un risposta; così la bellezza svanisce, poiché è sinonimo di verità che è diffamata e resa lercia, e del riso non rimane niente… non si ride più; pur provandoci con ogni mezzo, la risata quando esplode, nata dal male, è solo un rumore che cade sul corpo ad una capitolazione di lacrima mancata. Non si sorride nemmeno… Il reale dà solo un tragico grottesco… sbuffato ghigno. Il ghigno della bellezza vive così parallelamente in un presente alternativo, in quella della conoscenza. E se pur qualcosa di bello la si percepisce ancora, si ricordi sempre che è un illusione… è lo spettacolo, perché per quanto la verità sia bellezza, la bellezza non sempre è verità.